top of page
giangaetano-patane-montecarlo-le-relazioni-flessibili.2-jpg-scaled.jpg
1576673_61d7b712218e2b210a23170fb1915724.jpeg
Giangaetano_Patane_2.jpg
34274_profile_c5d9b8a561b2dabbe6218cf21bcb27b3.jpeg

BIO

Patane, artista attivo dai primi anni ‘90 propone a Roma questa mostra dal titolo “Gnothi Sautón “ nella quale espone i lavori più recenti . Il titolo cita la massima incisa sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, infatti Patane in questa mostra trae ispirazione dai miti greci non a caso il materiale più usato è la terracotta come elemento costitutivo della scultura che tende così verso un archetipo della forma stessa.

Il corpo allungato ricorda un astro brillante e argentato che nasconde un sottile cielo blu raffigurante simbolicamente un’ interiorità angusta incastonata in mezzo a uno spazio senza vita. Un frammento piccolissimo visto da lontano che ricorda il passato. Un residuo di scultura greca compressa e totalmente mutata . Un pezzo di archeologia stellare in uno spazio senza cose né nome.

Una riflessione a parte merita il “Ritratto di

Hans Castorp “ 80x76x30 cm 2021 terracotta dipinta: da una parte una montagna che assorbe la luce: un antisole. Dall’altra un volto reclinato verso il basso che dall’alto di una montagna nera guarda il suolo che somiglia vagamente ad un lago grigio e azzurro. Una montagna nera appuntita una sorta di fossile carbonizzato che appare piccola rispetto al sole più grande che non si vede. La testa di Hans Casrtorp , protagonista del libro “La montagna incantata” di Thomas Mann.

Un’opera doppia che cambia a seconda della prospettiva da cui viene guardata.

Un uomo che si nasconde, quasi in religiosa compostezza , preludio della sua stessa scomparsa.

Simone Vricella 

Maggiori informazioni

Per saperne di più:

Get in Touch

123-456-7890 

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Instagram
bottom of page