




BIO
Patane, artista attivo dai primi anni ‘90 propone a Roma questa mostra dal titolo “Gnothi Sautón “ nella quale espone i lavori più recenti . Il titolo cita la massima incisa sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, infatti Patane in questa mostra trae ispirazione dai miti greci non a caso il materiale più usato è la terracotta come elemento costitutivo della scultura che tende così verso un archetipo della forma stessa.
Il corpo allungato ricorda un astro brillante e argentato che nasconde un sottile cielo blu raffigurante simbolicamente un’ interiorità angusta incastonata in mezzo a uno spazio senza vita. Un frammento piccolissimo visto da lontano che ricorda il passato. Un residuo di scultura greca compressa e totalmente mutata . Un pezzo di archeologia stellare in uno spazio senza cose né nome.
Una riflessione a parte merita il “Ritratto di
Hans Castorp “ 80x76x30 cm 2021 terracotta dipinta: da una parte una montagna che assorbe la luce: un antisole. Dall’altra un volto reclinato verso il basso che dall’alto di una montagna nera guarda il suolo che somiglia vagamente ad un lago grigio e azzurro. Una montagna nera appuntita una sorta di fossile carbonizzato che appare piccola rispetto al sole più grande che non si vede. La testa di Hans Casrtorp , protagonista del libro “La montagna incantata” di Thomas Mann.
Un’opera doppia che cambia a seconda della prospettiva da cui viene guardata.
Un uomo che si nasconde, quasi in religiosa compostezza , preludio della sua stessa scomparsa.
Simone Vricella


